RESTAURO DELL'IMMAGINE DE
SANTISSIMO CRISTO CROCIFISSO

APPARTENENTE ALLA CHIESA PARROCCHIALE DI
PADUL (GRANADA)

MAGGIO 1995 - FEBBRAIO 1996

 

DESCRIZIONE DELL'OPERA

Trattasi di una scultura rotonda di legno intagliato e policromata. Posta su una croce di legno dorato e policromato.
Approssimativamente le misure sono 1,5 m. di altezza e 1,4 m. di larghezza (con le braccia estese).
La policromia della croce è a sfondo detto " tartaruga marina " , formando disegni geometrici. I bordi e i controni sono dorati.
La figura è attribuita al'opera di Pablo di Rosse , mentre per la parte policromatica a Pedro di Raxis. Ambedue appartenevano ad una famiglia di pittori ed assemblatori.
Pablo di Rosse (1549.-1611?) fu il maestro della transizione del Rinascimento al Barocco e fondò le basi del nuovo concetto di arte barocca, quale creatore della scuola granatina. Le sue sculture sono a carettere naturalista, curando dettagliatamente il disegno ed il taglio dei capelli. Le teste si caratterizzano per la forma quadrata, la morbidezza delle forme eed efficace è altresì la forza espressiva; in tal guisa si ottiene una diretta comunicazione tra il viso del soggetto riprodotto ed i fedeli. Nel trattamento dei tessuti utilizza ampie pieghe .
È all'inizio di quest'epoca (transizione dal Rinascimento al Barocco) che si introduve la parte dell'immagine del Cristo come componente della generale immagine di devozione e destinata a processione.
Il laboratorio più importante si insediò nella zona orientale dell'Andalusia, e la sua opera si divulgò ampiamente in tutta la provincia.


STATO DI CONSERVAZIONE

SANTISSIMO CRISTO

Supporti

L'opera è realizzata in legno di pino, in un solo pezzo, eccetto le braccia. Le zone corrispondenti alla schiena e glutei sono di legno vuoto.
Lo stato di conservazione era apparentemenmte accettabile non evienziandosi danni rilevanti tali da comprometterne la stabilità.
L'immagine è pervenuta senza alcun tipo di supporto, benché possano osservarsi aggiunte successive all'originale. Essi sono visibili nella prima e seconda falange delle dita di entrambe le mani ad eccezione dei pollici.
Come deterioramento più notevole vi era una crepa che percorreva longitudinalmente tutto il tronco della scultura, dal lato sinistro del collo, passando per il centro del torso e finendo nel panno detto " di purezza ".
Inoltre si osservavano i seguenti deterioramenti:
Il coperchio della scatola della schiena era staccato all'altezza della scapola sinistra.
La zona di unione delle braccia al corpo presentava una separazione provocata dai movimenti ai quali era stata sottoposta l'immagine. Questa unione è rinforzata da chiodi metallici come evidenziato nelle radiografie.
Presentava anche il distacco della prima falange del dito medio della mano sinistra.
Non si è osservato nessun attacco di insetti xilofaghi.
Nella zona posteriore della testa appaiono resti di elementi metallici, impiegati probabilmente per la legatura di elementi ornamentali

Cappa di preparazione e Policromia

La cappa originale di preparazione è magra, di mezzo spessore e di colore bianco. Le zone stuccate in interventi anteriori erano molto grosse, superando i limiti delle lagune. In alcuni zone la preparazione originale presentava zone di polvere. Si osservavano mancanze di preparazione nelle piaghe delle mani e dei piedi, apparendo direttamente la policromia sul supporto di legno.
Alcuni crepe erano riempite con cera.
In quanto alla policromia della carnagione si scoprirono due zone differenti di policromia sovrapposte all'originali, oltre ad alcuni ritocchi che non concordano con nessuna di quelli fatti in precedenza.
Il "panno di purezza" non conserva la policromia originale, essendo stato scurito in un precedente intervento .
L'ultima policromia applicata alla scultura era di peggiore qualità rispetto all'originale, tanto nel tono della carnagione, come negli ematomi e nelle gocce di sangue. Presentava distacchi generalizzati provocati dal pessimo fissaggio tra le altre zone di policromia. Fu invecchiata con bitume di judea, dando come risultato una tonalità eterogenea, con zone annerite ed aspetto di sporcizia. Non presentava mancanze.
La zona di policromia soggiacente a questa era di qualità pessima, e di scadente esecuzione. Aveva una tonalità arancione, essendo stato utilizzato un colore rosso vermiglio per il sangue.
La policromia originale è quella che si trovava nel peggiore stato di conservazione, presentando un 30 % di perdite, originate sia dal deterioramento naturale dell'immagine, che dai precedenti interventi , perché per sistemare zone in pericolo di distacco eliminarono la policromia delle stessa. Si notavano anche sfregature, graffi ed usure nelle zone ritoccate in questi interventi anteriori.
La sua tonalità è più verdognola, assomigliando a quella di un corpo inerte. Il sangue è ottenuto con notevole realismo.
Zona di protezione
La zona di protezione della policromia originale era fine

Elementi aggiunti

L'immagine di Cristo è unita alla croce mediante tre chiodi di ferro, avvitati .
Sulla testa porta collocata una corona di spine, realizzata in argento ed un'aureola, anch'essa d' argento.

CROCE

Supporti

La croce è realizzata in legno di pino. Consta di tre pezzi: le due braccia ed il corpo centrale.
Il supporto presentava un importante attacco di insetti xilofaghi, benché essi avessero maggiormente intaccato soltanto la superficie del legno. Si notavano anche piccole mancanze originate dalla sfregatura dei chiodi di legatura dell' immagine alla croce.
Zona di preparazione e policromia
Presenta una zona di preparazione bianca di un certo spessore.
Tanto la zona di preparazione, quanto la cappa di policromia, presentavano piccole mancanze. Concordavano con gli orifizi di uscita degli insetti.
A parte questi difetti, si osservavano piccole sfregature e graffi, come deterioramento della policromia stessa.

TRATTAMENTO APPLICATO AL SANTISSIMO CRISTO

Longitudinalmente la crepa che percorreva l'immagine si ripulì, stuccando e riepmpiendo di cera e si apposero delle piastre sottili di legno, succesivamente incollate.
Il pezzo di dito staccato è stato incollato e fissato con una spiga di legno.
Il coperchio del vuoto della schiena si alzò per accertarsi l'esistenza diqqulacje documento all'interno della tasca, tale da confermare la paternità dell'opera. Al etrmine dell'opera di pulizia si è ricollocata l' APV e le spighe di legno.
Zona di preparazione e policromia
Per quel che riguarda la zona di preparazione, si sono eliminati stucchi che coprivano le parti mancanti e si sono sistemati quelli che si trovavano pulvirenti. Inoltre si sono ripulite le zone di legno dove mancava la preparazione e la policromia.
In quanto alla policromia si sono eliminate le due zone sovrapposte al modello originalei, dopo un studio con assaggi e con l'aiuto delle radiografie che confermavano la conservazione di gran parte di questa policromia.
Il sistema usato fu quello della punta di bisturi con l'aiuto di solventi organici. Posteriormente si è effettuata la pulizia di questa zona di policromia consistente nell'eliminazione delle macchie dai resti di vernice.
La reintegrazione di colore si è realizzata tenendo in conto che si trattava di un'immagine destinata al culto e alla devozione popolare.
Per la reintegrazione cromatica del sangue si sono seguiti i resti che esistevano. Le carnagione è stata rifattacon tecnica mista, secondo le specifiche zone di lavoro. Si sono usati materiali reversibili: acquarelli, e pigmenti di vernice per gli ultimi ritocchi. Le pati mancanti sono state riempite con stucco di solfato di calcio. Tutte questi reintegrazioni sono state limitate allo spazio mancante, senza superare mai detta zona.
Al "panno di purezza", è stato applicato una velatura marrone con resina acrilica e pigmento per distinguerla dalla tonalità verdognola delle carnagione, dato che non poteva recuperarsi la sua policromia originale.

Zona di protezione

Sono state applicate varie cappe di risma acrilica, in consioderazioned el fatto che essendo un'immagine dedita alla processione, occorreva fosse maggiormente protetta dagli agenti atmosferici.

TRATTAMENTO DELLA LA CROCE

Supporti

La prima operazione realizzata fu la disinfestazione del legno, mediante iniezione di disinfettante e consolidante. Per rinforzare l'effetto della disinfestazione, previamente a quell'iniettato si sottopose la croce a bagni di vapore con lo stesso prodotto.

Zona di preparazione e policromia

Si è proceduto al riempimento di tutti i buchi, mediante il sistema tradizionale a base di stucco, realizzato con coda animale e solfato di calcio.
Una volta livellati si sono rifatte le cromaticità.

Zona di protezione

E' stata applicata una zona di protezione a base di risma acrilica.

ELEMENTI AGGIUNTI

Tutti gli elementi metallici (chiodi) sono stati puliti e protetti con prodotto antiossidante. La corona di spine e l'aureola, sono state anch'esse pulite.
L'unione del Cristo con la croce si è rafforzata mediante un perno avvitato che l'attraversa e si introdurce nell' immagine.

NORME DI CONSERVAZIONE

Per una corretta conservazione raccomandiamo innanzitutto un'accurata attenzione nel momento della pulizia. Consigliamo che l'addetta adoperi soltanto dei piumini, senza utilizzare mai acqua né detergenti o prodotti abrasivi che possono danneggiare la policromia della scultura.
Un altro punto molto importante che speriamo si realizzi è la manipolazione dell'opera, specialmente quando essa sfila in processione; se sottoposta a movimenti bruschi, si potrebbe in tal guisa accellerarne il deterioramento, provocando la comparsa di crepe e destabilizzandola strutturalmente.
Raccomandiamo di mantenere la scultura in particolari condizioni ambientali , con un'umidità relativa non superiore al 50 %, mantenendo una temperatura costante ed evitando repentini cambiamenti . Qualora apparissero zone di umidità (nella parte lignea, vetri o muri o soffitto della chiesa) dovranno essere repentinamente eliminati.


RELAZIONE DI FOTOGRAFIE

1. Visione generale dell'opera prima della restaurazione.
2. Visione frontale dell'immagine, dove possiamo apprezzare una metà
del corpo con la policromia originale e l'altra metà conservante
ancora l'ultima policromia.
3. Visione posteriore dell'immagine durante l' eliminazione delle
policromie sovrapposte.
4. Visione generale dell'opera dopo il restauro.
5. Visione dell'immagine una volta eliminate le due policromie
sovrapposte. Si notano le zone mancanti, ora coperte.
6. Saggio mostrante le tre zone di policromia:

1: policromia originale.
2: prima policromia sovrapposta di pessima qualità.
3: ultima policromia sovrapposta, quella dll'opera prima del restauro.

7. Dettagli della mano sinistra, cn il dito staccato.
8. Schiena di Cristo, con la schiena aperta, una volta alzato il coperchio.
9. Dettagli del viso prima dell'intervento.
10. Dettagli del viso durante il restauro: metà del viso con la policromia originale l'altra metà con l'ultima policromia sovrapposta.
11. Dettagli del viso, eliminate totalmente le due policromie sovrapposte.
12. Dettagli del viso terminato il restauro.
13. Dettagli del torso prima della restauro.
14. Dettagli del torso durante il restauro.
15. Dettagli della schiena, si noti la differenza di colore tra la policromia originale, tono verdognolo, e la precedente.
16. Dettagli del torso dopo il restauro.
17. Dettagli dei piedi prima del restauro.
18. Dettagli dei piedi terminata il restauro.
19. Dettagli del braccio destro, si nota lo stato nel quale appariva la policromia originale.
20. Dettagli del braccio dopo il restauro .
21, 22, 23, 24. In queste fotografie delle radiografie si
apprezzano i resti di punte che rimasti nella testa del Cristo, l'unione del braccio al tronco, la crepa centrale di quel torso, ed in generale le mancanze di policromia originale. Possiamo anche notare la direzione della yeta del legno in senso longitudinale all'immagine.

Dossier Fotografico del Restauro


Per ottenere più informazione al riguardo, mettersi in contatto con:
PREDELA CB. Conservación y Restauración de Obras de Arte.
Tfns. (958) 27 43 11 - 20 60 49. Granada


 
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